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Recensione "Seta"

Titolo: Seta
Autore: Alessandro Baricco
Voto: 3/5

RECENSIONE: 

Buon giorno a tutti lettori! Oggi voglio parlarvi di questo libro,il terzo letto quest'anno e l'ultimo di gennaio.
Di Alessandro Baricco ho già letto Novecento,Emmaus,Mr. Gwyn. Di questi ho avuto un'ottima impressione e mi sono piaciuti un sacco.
Mi aspettavo tanto anche da 'Seta' ma purtroppo mi ha abbastanza deluso.

Il libro parla della storia di Hervè Joncour,mercante di bachi da seta.
Nella sua città erano state fondate più di cinque filande per poter lavorare la seta e il lavoro era ottimo.
Un giorno sentirono del Giappone e del fatto che ci fossero molti ma molti bachi da seta. Ma arrivare in quella terra era difficile perché ancora non erano aperti i diversi canali e non c'erano mezzi disponibili. Per arrivare in Giappone ci si metteva circa 1/2 mesi.
Però Hervè decise di andare,affrontare il lungo viaggio solo per prendere quei bachi da seta preziosi per poi,ritornare e utilizzarli e lavorarli nelle filande.
Una volta arrivato in Giappone il protagonista incontra Hara Kei,in compagnia di una ragazzina molto silenziosa.
A Hervè colpì subito lo sguardo di quella ragazzina,che non aveva assolutamente i tratti di una ragazza giapponese.
Ritornò poi in paese,affrontando di nuovo il lunghissimo viaggio di ritorno.
La ragazzina misteriosa gli aveva lasciato un bigliettino scritto in Giapponese in cui c'era scritto "ritorna oppure verrò uccisa".
Hervè non seppe per quale motivo lui pensò molto a quella ragazzina e dopo questo messaggio decise di nuovo di ripartire.
Così fece per anni avanti e indietro dal suo paese al Giappone,finché un giorno questa terra entrò in guerra.
Trovandosi lì Hara Kei disse al mercante di bachi da seta di andarsene perché quella guerra a lui non interessava e non doveva starsene lì in quel momento.
Hervè se ne andrò e si ritrovò con una lettera in mano.
Se la fece tradurre ed era proprio una lettera d'amore scritta da quella ragazzina con gli occhi non orientali.
La moglie di Hervè capì tutto,visto che ogni anno voleva partire,ma fece finta di nulla.
In questa lettera uscì fuori tutto l'amore che lei provava per lui.
Alla fine il protagonista decise di non partire più,di vivere al meglio la sua vita con la moglie che veniva spesso abbandonata durante i suoi viaggi in Giappone.
I coniugi ebbero due figli e alla fine la moglie si ammalò  di una brutta malattia,che la fece morire poco dopo.
Hervè continuò a vivere la propria vita,non spostandosi mai dal paese in cui viveva. Continuava a gestire i suoi affari e ad ascoltare di più le persone. Decise anche di raccontare i suoi viaggi,cosa che prima non faceva mai.

Sinceramente il libro non mi ha entusiasmata. Mi aspettavo molto di più.
I capitoli sono corti,molto riassunti e brevi,spesso di metà pagina.
Pensavo fosse una storia molto più dettagliata.
Lo consiglierei in parte. Per chi ama i libri semplici,senza descrizioni e brevi va bene.
Ma per me e per altri che amano magari i libri più dettagliati,una storia più strutturata e lunga non lo consiglierei.
Mi ha deluso.
È strano perché tutti gli altri libri di Baricco mi sono piaciuti.

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